Greta Garbo, uno dei due contributi della Maselli alla città di Firenze, fu dipinto nel 1964 e rappresenta appieno lo stile di quest’esponente della Pop Art. Restaurato ed esposto al pubblico nel 2016 alla Mostra "Beyond Borders" al Museo del Novecento, ha ripreso il suo precedente posto nei depositi delle Collezioni Civiche Fiorentine. Maselli è stata spesso elogiata per la sua ampia conoscenza delle tendenze artistiche più attuali. La sua interpretazione della famosa attrice Greta Garbo, che conquistò il grande schermo negli anni '20 e '30, ha colto gran parte del suo fascino. I temi moderni dell'artista la separavano dagli esponenti della Scuola romana e del Realismo, ma lei non si adattava ai ranghi degli astrattisti geometrici che in quel periodo abbondavano in Italia. Si dice che abbia ricevuto una "educazione classica" e sia stata circondata dal mondo dell'arte fin dalla prima infanzia, perché suo padre era il critico d'arte Ercole Maselli. Durante l'occupazione tedesca dell'Italia, la casa Maselli era una base per militanti antifascisti e profughi ebrei, sfuggiti dalle mani dei nazisti.
Una leggenda tra le leggende
Una fotografia vintage scattata alla Biennale di Venezia del 1964, rivela che Maselli è in buona compagnia.
Restauro: una questione di prospettiva
La Garbo di Maselli intimidisce, una volta all'interno dello studio di restauro di Rossella Lari.
Una sorta di autoritratto?
La somiglianza tra lo sguardo di Greta Garbo e quello di Titina Maselli è a dir poco sorprendente.