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Ritratto di Gianna Manzini, di Adriana Pincherle

Ritratto di Gianna Manzini, di Adriana Pincherle

Ritratto di Gianna Manzini, di Adriana Pincherle

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La scrittrice 'dipinta' ritorna al suo posto tra i grandi della letteratura. Come parte della variegata collezione di personaggi letterari italiani di Pincherle, la raffigurazione di Manzini è tornata a casa dopo il restauro. "Ricordiamo ancora lo sguardo vivace e divertito con cui Adriana Pincherle raccomandò che i sedici dipinti venissero disposti in doppia fila, uno accanto all’altro, in un accurato e armonico dosaggio di misure e di colori, su una grande parete della sala consultazione: gli amici intellettuali di un tempo avrebbero potuto "vigilare sugli studiosi" impegnati in ricerche attorno a carte e libri che molto avevano a che fare con loro, con la loro opera e, quindi, col Novecento," ricorda la direttrice del Gabinetto Vieusseux, Gloria Manghetti. "Così è stato: i ritratti campeggiano oggi nello spazio indicato da Adriana Pincherle, in un accordo perfetto tra lo spessore temporale che li attraversa e il segreto segno di un carattere, tramite un istintivo ‘narrar sognando’ perfettamente colto da Luigi Baldacci. […] A ragione, la pittrice si disse molto contenta del risultato ottenuto, che permetteva di valorizzare in modo adeguato un’eredità significativa tale da costituire, nel suo insieme, un’icona distintiva dello stesso Archivio Contemporaneo, poi intitolato al suo ideatore e fondatore [Alessandro Bonsanti]."

Citazione dal saggio 'Per Adriana' di G. Manghetti, in Pincherle e Pacini: Pittrici del Novecento a Firenze (The Florentine Press, 2016).

'In punta di vernice'
 

Rossella Lari racconta le sfide del restauro di Pincherle.
 

Il dipinto di Pincherle in 'buona compagnia'

Una fotografia in studio testimonia le relazioni di alto profilo di Pincherle.
 

Creare il colore e proteggerlo
 

Uno 'scatto' degli scaffali dello studio di restauro, impressiona anche il visitatore più esperto.