'In punta di vernice'

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Rossella Lari racconta le sfide del restauro di Pincherle. "La difficoltà della pulitura di questi dipinti risiede proprio nel metodo di stesura del colore, che crea rilievi e punte aguzze, estremamente fragili e in alcuni casi già spezzate. Lo sporco d’ambiente si inserisce nei solchi e la sua rimozione è pericolosa: si corre il rischio di pulire maggiormente il colore nelle zone più lisce, creando ulteriore contrasto con i solchi scuriti dallo sporco. La prima operazione è stata dunque quella di rimuovere più particellato possibile con metodi “a secco”, procedendo con una micro-aspirazione, sul davanti e sul retro dell’opera, aiutandosi con pennelli morbidi e con passaggi ripetuti. Con specifiche spugnette, montate su supporti a punta, è stato possibile seguire gli incavi del colore, rimuovendo lo sporco più compattato; infine, eliminato quasi del tutto il particellato atmosferico, si è potuto lavorare, su alcuni quadri, con piccolissimi cotoncini posti sulla punta di bastoncini che, inumiditi con acqua deionizzata, hanno completato l’operazione di pulitura. Successivi interventi sono stati quelli di consolidamento del colore instabile, il posizionamento di zeppe per il tensionamento, per quanto possibile, delle tele, e piccole stuccature con conseguente restauro pittorico."

Citazione dal saggio "I dipinti della Pincherle restaurati" di Rossella Lari, in Pincherle e Pacini: Pittrici del Novecento a Firenze (The Florentine Press, 2016).

Osservazione al microscopio del Ritratto di Gianna Manzini