Il dipinto aveva bisogno di un miracolo ed è successo... sulla tela. Restaurata nel 2009, Santa Caterina riceve le stimmate di Plautilla Nelli, al Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, ha presentato una certa dose di sfide. Nelle parole della conservatrice Rossella Lari: “Un’enorme quantità di rimaneggiamenti erano stati eseguiti per nascondere le estese perdite del colore ed il pannello era stato seriamente danneggiato da diverse cause, incluse centinaia di tracce di escrementi di piccioni, che avevano corroso la superficie in molte zone. Nel tempo la carta da riso, il tessuto di stoccaggio, si era accidentalmente incollata al pannello, che era anche gravemente butterati in numerosi punti: qualcuno aveva preso a martellate le crepe sulla lunetta nel disastroso sforzo di minimizzare le irregolarità della venatura. Metà graffiato e metà coperto, il pannello aspettava. Si poteva fare qualcosa per salvarlo?
Quando vidi per la prima volta il dipinto notai come lo sguardo di Santa Caterina fosse rivolto in cielo, mentre guardava attentamente le nubi scure. Certamente, pensai, ci deve essere una fonte di luce divina nascosta da qualche parte sotto tutta quella vernice e polvere. Per mesi ho pulito, e ogni giorno che passava, la mia tristezza aumentava. Abbiamo perso la luce? Il dipinto è stato così gravemente danneggiato che non esiste più? Finalmente, lì, tra le nubi che si schiarivano lentamente, l’ho trovata, una sottile striscia di luce gialla che ha dato senso all’intera immagine. Per quanto lentamente fosse apparsa, la Divina Presenza non era stata cancellata dall’opera. Era sempre lì per l’esperienza silente di Santa Caterina e di tutti noi.”
Testo da Invisible Women Forgotten Artists of Florence, di Jane Fortune.
Testo da Invisible Women Forgotten Artists of Florence, di Jane Fortune.