Lessico femminile
Le donne tra impegno e talento 1861-1926
Quest'anno le Gallerie degli Uffizi e Advancing Women Artists celebrano l’8 marzo con una mostra dedicata all’impegno professionale e al talento delle donne in Italia, tra Ottocento e Novecento. In quel periodo Firenze fu meta prediletta e luogo di incontro per figure di spicco nel mondo femminile non solo della letteratura e dell’arte, ma anche dell’impegno sociale e politico, su scala internazionale: qui vissero donne formidabili quali, tra le altre, Elizabeth Barrett Browning, Jessie White Mario, Theodosia Garrow Trollope, Margaret Fuller. La mostra si sviluppa scenograficamente attorno ad un nucleo centrale di opere di grandi dimensioni, così da far emergere le protagoniste femminili come sul palcoscenico di un teatro. Il percorso prosegue nelle collezioni della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, dove è custodita una delle più significative raccolte sul tema del lavoro delle donne nei campi fra Ottocento e Novecento.
Le donne tra impegno e talento 1861-1926
Quest'anno le Gallerie degli Uffizi e Advancing Women Artists celebrano l’8 marzo con una mostra dedicata all’impegno professionale e al talento delle donne in Italia, tra Ottocento e Novecento. In quel periodo Firenze fu meta prediletta e luogo di incontro per figure di spicco nel mondo femminile non solo della letteratura e dell’arte, ma anche dell’impegno sociale e politico, su scala internazionale: qui vissero donne formidabili quali, tra le altre, Elizabeth Barrett Browning, Jessie White Mario, Theodosia Garrow Trollope, Margaret Fuller. La mostra si sviluppa scenograficamente attorno ad un nucleo centrale di opere di grandi dimensioni, così da far emergere le protagoniste femminili come sul palcoscenico di un teatro. Il percorso prosegue nelle collezioni della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, dove è custodita una delle più significative raccolte sul tema del lavoro delle donne nei campi fra Ottocento e Novecento.
Una mini-galleria…
Inaugurata la mostra “Lessico Femminile”
"Lessico Femminile" è stata curata da Simonella Condemi e si terrà presso la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Sala del Fiorino, dal 7 marzo al 26 maggio 2019. Il 6 marzo, Le Gallerie degli Uffizi hanno ospitato l'inaugurazione della tanto attesa mostra, nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, un prestigioso luogo nel cuore del palazzo cinquecentesco acquistato dalla duchessa Eleonora de Toledo. "Questa mostra è la seconda che le Gallerie degli Uffizi realizzano in collaborazione con Advancing Women Artists: la prima è stata nel 2017 e ha riguardato l'artista rinascimentale Plautilla Nelli, l’esposizione odierna è un altro esempio del loro lavoro, ma graffia solo la superficie di un’impresa più profonda che è stata portata avanti per anni a Firenze", ha detto Schmidt.
"Lessico Femminile" è stata curata da Simonella Condemi e si terrà presso la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Sala del Fiorino, dal 7 marzo al 26 maggio 2019. Il 6 marzo, Le Gallerie degli Uffizi hanno ospitato l'inaugurazione della tanto attesa mostra, nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, un prestigioso luogo nel cuore del palazzo cinquecentesco acquistato dalla duchessa Eleonora de Toledo. "Questa mostra è la seconda che le Gallerie degli Uffizi realizzano in collaborazione con Advancing Women Artists: la prima è stata nel 2017 e ha riguardato l'artista rinascimentale Plautilla Nelli, l’esposizione odierna è un altro esempio del loro lavoro, ma graffia solo la superficie di un’impresa più profonda che è stata portata avanti per anni a Firenze", ha detto Schmidt.
Firenze, una calamita per le artiste straniere
"Firenze è stata una calamita per le artiste straniere che cercavano di ritagliarsi 'una stanza tutta loro' nei salotti e negli atelier e, col tempo, nell'accademia stessa,” spiega Linda Falcone, direttrice di Advancing Women Artists. “Le artiste internazionali sono ben rappresentate in questa mostra, visto che le donne straniere godevano di un certo livello di libertà in Italia, cosa che non avveniva nei loro paesi di origine. Ne sono alcuni esempi la simbolista tedesca Julia Hoffmann Tedesco, che condivideva lo stesso interesse per la sfera femminile di suo marito, esponente dei Macchiaioli, la ritrattista e poetessa irlandese Louisa Grace Bartolini, paladina per la causa italiana, Mary Egerton Bracken, una pittrice inglese dell’alta società che frequentava l’entourage di Browning a Casa Guidi, e l’artista Nabis francese Elisabeth Chaplin, la più giovane e prolifica artista tra quelle rappresentate nella collezione delle Gallerie degli Uffizi”.
"Firenze è stata una calamita per le artiste straniere che cercavano di ritagliarsi 'una stanza tutta loro' nei salotti e negli atelier e, col tempo, nell'accademia stessa,” spiega Linda Falcone, direttrice di Advancing Women Artists. “Le artiste internazionali sono ben rappresentate in questa mostra, visto che le donne straniere godevano di un certo livello di libertà in Italia, cosa che non avveniva nei loro paesi di origine. Ne sono alcuni esempi la simbolista tedesca Julia Hoffmann Tedesco, che condivideva lo stesso interesse per la sfera femminile di suo marito, esponente dei Macchiaioli, la ritrattista e poetessa irlandese Louisa Grace Bartolini, paladina per la causa italiana, Mary Egerton Bracken, una pittrice inglese dell’alta società che frequentava l’entourage di Browning a Casa Guidi, e l’artista Nabis francese Elisabeth Chaplin, la più giovane e prolifica artista tra quelle rappresentate nella collezione delle Gallerie degli Uffizi”.
Parole da ricordare
“Nell’arco cronologico di poco più di mezzo secolo considerato nella mostra, maturano i presupposti per il riscatto sociale e per una nuova autonomia della donna, non più solamente ancorata al ruolo di angelo del focolare. Le opere esposte raccontano una realtà in cui si affaccia la questione femminile, quando l’impegno nel lavoro, gli interessi politici, la vita intellettuale e l’indipendenza erano ancora un privilegio, o il risultato di una lotta” commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt. Simonella Condemi, curatrice della mostra e responsabile della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, aggiunge: “Abbiamo voluto rendere onore alla fatica sempre sostenuta dalle donne, documentando insieme la varietà di modi in cui si esprime e il talento femminile nel campo dell’arte, della fotografia, della scrittura, dell’insegnamento, della politica, e in molti altri settori”.
“Nell’arco cronologico di poco più di mezzo secolo considerato nella mostra, maturano i presupposti per il riscatto sociale e per una nuova autonomia della donna, non più solamente ancorata al ruolo di angelo del focolare. Le opere esposte raccontano una realtà in cui si affaccia la questione femminile, quando l’impegno nel lavoro, gli interessi politici, la vita intellettuale e l’indipendenza erano ancora un privilegio, o il risultato di una lotta” commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt. Simonella Condemi, curatrice della mostra e responsabile della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, aggiunge: “Abbiamo voluto rendere onore alla fatica sempre sostenuta dalle donne, documentando insieme la varietà di modi in cui si esprime e il talento femminile nel campo dell’arte, della fotografia, della scrittura, dell’insegnamento, della politica, e in molti altri settori”.
Il catalogo della mostra
Il catalogo è stato pubblicato da Sillabe in due versioni, Italiano e Inglese. Ecco un estratto dalla prefazione della Falcone: “Le opere di questa nostra mostra per la Festa della donna, proprio come i saggi che compongono il catalogo, non sono infatti il risultato di una relegazione. Piuttosto, l’arte delle donne è intervallata da quella della controparte maschile, per rappresentare un momento storico in cui gli artisti di entrambi i sessi finirono per convergere verso la stessa domanda: come si fa a catturare sulla tela la prospettiva femminile? Ma la vera 'felicità' della mostra è la consapevolezza che ciò che veniva effettivamente rivendicato era ben più della tela. Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, la creatività femminile si sviluppò in molte forme: nel tessuto e nella moda, sulla pagina e sul palco, e da entrambi i lati dello studio d’arte, come modelle o come artiste. La ritrovata 'arte della luce', altrimenti nota come fotografia, divenne un mezzo creativo accessibile alle donne, e lo stesso valse per la scultura e, da ultimo, per la scienza.”
Il catalogo è stato pubblicato da Sillabe in due versioni, Italiano e Inglese. Ecco un estratto dalla prefazione della Falcone: “Le opere di questa nostra mostra per la Festa della donna, proprio come i saggi che compongono il catalogo, non sono infatti il risultato di una relegazione. Piuttosto, l’arte delle donne è intervallata da quella della controparte maschile, per rappresentare un momento storico in cui gli artisti di entrambi i sessi finirono per convergere verso la stessa domanda: come si fa a catturare sulla tela la prospettiva femminile? Ma la vera 'felicità' della mostra è la consapevolezza che ciò che veniva effettivamente rivendicato era ben più della tela. Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, la creatività femminile si sviluppò in molte forme: nel tessuto e nella moda, sulla pagina e sul palco, e da entrambi i lati dello studio d’arte, come modelle o come artiste. La ritrovata 'arte della luce', altrimenti nota come fotografia, divenne un mezzo creativo accessibile alle donne, e lo stesso valse per la scultura e, da ultimo, per la scienza.”