Una pittrice toscana che resistette alle correnti dei post-macchiaioli e agli stili postimpressionisti. Nata a Poggibonsi, la Pieraccini (1882-1977) studiò a Firenze presso la Scuola Libera del Nudo di Giovanni Fattori prima di trasferirsi a Roma nel 1911, dopo il suo matrimonio con il critico d’arte e storico della letteratura Emilio Cecchi (1884-1966). La coppia frequentò i circoli artistici e letterari di Roma intrattenendosi con alcune figure del calibro di Alberto Moravia, Giuseppe Ungaretti e Mario Praz. La Cecchi lavorò al fianco di Armando Spadini, pittore fiorentino profondamente interessato all’impressionismo che si trasferì anch’egli a Roma nello stesso periodo della famiglia Cecchi. Dopo la sua partecipazione alla Secessione Romana nel 1916, la Cecchi divenne un'esponente di spicco della Scuola Romana. Conosciuta per la sua capacità di produrre opere che rifiutavano una rigida categorizzazione, presentò con successo la sua arte luminosa in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. Due oli della Cecchi Ballerina e Mattina sul fiume Hudson, sono parte della collezione d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, mentre il Gabinetto Letterario Vieusseux ospita 10 delle sue tele, inclusi ritratti, nature morte e paesaggi e 21 disegni ad acquerello e 88 a matita nera o inchiostro che costituisce il Fondo Emilio Cecchi, ora parte degli Archivi Contemporanei della biblioteca. Leonetta Pieraccini Cecchi è una protagonista fondamentale della nostra edizione 2018 di 'Donne Artiste del 1900'.
(Testo da: Invisible Women: Forgotten Artists of Florence, di Jane Fortune).
(Testo da: Invisible Women: Forgotten Artists of Florence, di Jane Fortune).